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Le parole mettono in atto e definiscono una relazione. Questa può avere diverse caratterizzazioni. In presenza, a distanza così come in un documento, le parole hanno l’elevata potenzialità di generare effetti. Vi invito a riflettere su questo “ausilio” di noi umani, tenendo presente che possono manifestarsi come una carezza, ma anche come un pugno (ogni riferimento alla canzone di Adriano Celentano non è …casuale!). Tutto ciò influisce non solo nelle relazioni con gli altri, ma anche nell’equilibrio con noi stessi.
Le parole diventano un conforto, cura, ricarica, riconoscimento, complimento… La persona si sente oggetto di attenzione, con percezione di una coccola o di un abbraccio. Possono essere, o diventare, veicolo di accusa, critica, insulto… La persona si sente colpita da un oggetto contundente, pur in assenza di materialità nella relazione.
Consideriamo il processo un gioco di squadra in cui, grazie alle sinergie, ognuno può esprimere al meglio le proprie competenze...
Quando non c’è chiarezza la confusione regna sovrana. Non possiamo sostenere di aver comunicato solo perché abbiamo detto o scritto qualcosa...
La metafora del Jazz aiuta a mettere a fuoco alcuni aspetti del lavorare in gruppo che sono molto utili per promuovere un buon clima lavorativo...
La norma assume il ruolo di un modello organizzativo, può essere considerata una sorta di check list di ciò che deve essere fatto...
Lavorare a distanza richiede nuove modalità di organizzazione e di socializzazione. Stiamo vivendo un cambiamento che non è da poco...
Nella gestione del servizio manca ancora oggi una vera progettazione. Il più delle volte governa l’improvvisazione...